mercoledì 31 maggio 2017

La voce dei colori di Jimmy Liao, edizioni Gruppo Abele


Come si può affrontare la perdita di qualcosa di così prezioso come la vista? Io sinceramente non saprei come potrei reagire, ma la chiave per essere felici, nonostante tutto, potrebbe essere quella di vivere questa esperienza traendone tutto il buono che può dare. Forse è questo il messaggio più bello che ci regala "La voce dei colori" dell'artista di Taipei Jimmy Liao, edito da Gruppo Abele nella collana "I Bulbi dei piccoli" (qui), un libro poetico e intenso che "da voce" ai sentimenti di una ragazzina di quindici anni che perde progressivamente la vista.


Una ragazzina che affronta in solitaria un emozionante tragitto in metropolitana, un percorso a tappe quasi infinite che sembrano essere la metafora del "Viaggio", di quel viaggio di formazione compiuto nel Settecento dove il viaggio era sì esperienza conoscitiva dei luoghi, ma anche esperienza di scoperta interiore, o di quel viaggio che porta l'eroe e l'eroina a un percorso di cambiamento riuscendo ad affrontare le diverse sfide che la vita ci presenta.

In questo percorso onirico, in cui - come scrive Silvana Sola nella bellissima postfazione - ci sono molti richiami ad artisti come Escher o Matisse, il lettore si immerge lui stesso e scopre che la fantasia può accompagnarci e regalare una visione del mondo completamente diversa dalla realtà. Mi viene in mente - a questo proposito - il film "The big fish" di Tim Burton (qui) in cui realtà e fantasia si mescolano nel racconto di una vita che prende senso soprattutto se vista con certi occhi e con un certo sguardo.


Non a caso questo albo si chiama "La voce dei colori", perché i colori ci regalano emozioni e ognuno di essi è collegato a uno stato d'animo preciso.


Questa ragazzina - di cui non sappiamo il nome - affronta un percorso lunghissimo, accompagnata da alcune mascotte (un cagnolino e... di tanto in tanto un coniglio o altri animaletti) a volte quasi nascoste nel paesaggio a volte più evidenti e a ogni fermata di metropolitana si ritrova in mondi fantastici, a nuotare con i delfini, a librarsi nell'aria come un volatile in mezzo a case coloratissime, ad attraversare labirinti verdi dove troneggiano uccelli giganteschi. Non tutto il viaggio è piacevole e affascinante, si trova anche immersa in "una palude nebbiosa" sprofondando nel fango, ma come racconta "c'è sempre qualcuno che si prende cura di me". Un viaggio che affonda anche nei ricordi d'infanzia, un viaggio "alla ricerca della speranza" dove le immagini di tante boccette luminose fa ricordare il GGG di Roal Dahl (ne ho parlato qui) che racchiudeva in barattoli i sogni belli per regalarli ai bambini.
E di tanto in tanto la fantasia cede il passo alla speranza e ai desideri: che qualcuno sia accanto nelle difficoltà, che qualcuno reciti per lei una poesia al tramonto (una bellissima immagine specie se si pensa che in effetti questa ragazzina ha perso la vista ma ha dentro di sé l'immagine del tramonto e le emozioni che in lei suscita questo ricordo), che qualcuno le faccia compagnia...


Insomma, un albo molto denso e ricco, da sfogliare e assaporare, che aiuta a riflettere sulle bellissime possibilità che ci dà una visione positiva, piena di colori e sfumature.

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