martedì 10 febbraio 2015

A Milano, in mostra le foto di Robert Capa in Italia


Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum
- Collection of the Hungarian National Museum


Rimarrà aperta fino al 26 aprile 2015 (un giorno dopo il settantesimo anniversario della Liberazione) allo Spazio Oberdan la mostra "Robert Capa in Italia 1943-1944", approdata a Milano dopo il successo delle edizioni di Roma, Firenze e Genova.

In esposizione 78 foto in bianco e nero del fotografo ungherese che raccontano lo sbarco americano in Sicilia e in Campania, fino all'arrivo ad Anzio (Lazio). Il reportage in Italia, che costò a Capa il licenziamento dalla redazione di Collier's gli fruttò al tempo stesso l'assunzione a Life. La prestigiosa rivista americana dedicò ben sette pagine al suo reportage della Liberazione di Palermo (Life, vol 15, n.8, 23 agosto 1943).

Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum
- Collection of the Hungarian National Museum


Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum
- Collection of the Hungarian National Museum

Gli scatti consentono di seguire lo sbarco delle truppe americane nella Sicilia e nella Campania devastate dalla guerra, dove tra le rovine e le macerie si ritrovano anche momenti di quotidianità e relazione tra i soldati e i civili italiani, come l'assembramento di bambini intorno a un soldato americano o l'assistenza a una donna ferita da parte di un altro militare. Seguono foto di soldati in trincea e di feriti, sia tra i militari sia tra i civili (anche bambini), ma non mancano anche scatti di "apparente normalità" come quello alle due autiste donne che lavorano a maglia vicino all'ambulanza. I momenti di guerra e quelli di tregua si avvicendano, con uno sguardo a tutto tondo su quello che accadeva, dall'accampamento di un'unità chirurgica inglese in una chiesa di Maiori (piccolo centro della costiera amalfitana) alle scene di vita a Fort Schuster (ospedale da campo dell'ufficiale medico Emil Schuster ricavato da una vecchia locanda italiana). Fino ad accompagnarci alla desolazione di fronte alle rovine dell'ufficio postale di Napoli (7 ottobre 1943) che costò la vita a cento persone lasciando un sacco di feriti.
Ma una delle foto che mi ha colpito maggiormente è quella delle madri davanti alle bare dei propri figli (il funerale delle giovani vittime del Liceo Sannazzaro, 2 ottobre 1943, dopo le "Quattro giornate di Napoli"). Come racconta lo stesso Capa "Puntai l'obiettivo sui volti delle donne distrutte dal dolore, che stringevano in mano le foto dei loro bambini morti. Scattai fino al momento in cui le bare furono portate via" .

"Era dalla Spagna che scattavo foto di guerra e di sangue, ma neppure dopo 7 anni lo stomaco si era abituato alla vista della carne viva e del sangue fresco".  La mostra è accompagnata da alcuni brani del fotografo riportati nel libro Robert Capa, "Leggermente fuori fuoco" (Contrasto 2011), una narrazione avvicente, a metà tra il diario e il romanzo, della sua esperienza di fotoreporter durante la Seconda Guerra Mondiale in Nord Africa e in Europa. Alla fine dell'esposizione è possibile sfogliare quello e altri libri dedicati al lavoro di Capa. Considerato uno dei maggiori fotografi di guerra, in oltre vent'anni ha seguito cinque conflitti mondiali (guerra civile spagnola, la guerra sino-giapponese,  la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la guerra d'Indocina), l'ultimo dei quali dove trovò la morte. E' stato tra i fondatori dell'agenzia fotografica Magnum. A questo link potete trovare alcuni degli scatti più famosi del fotografo, compresi alcuni della mostra milanese (anche quello delle madri al funerale).

Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum
- Collection of the Hungarian National Museum

Le foto in esposizione provengono dalla serie Robert Capa Master Selection III, acquisita dal Museo Nazionale Ungherese dalla collezione dell'International Center of Photography di New York. In tutto si tratta di tre serie di 937 fotografie scattate da Capa in 23 Paesi di quattro Continenti.

La mostra curata da Beatrix Lengyel (direttrice del Historical Photo Department di Budapest) è promossa dal Ministero delle Risorse Umane d'Ungheria e dal Consolato generale d'Ungheria di Milano, in collaborazione con Città metropolitana di Milano, Fratelli Alinari Fondazione per la storia della fotografia e Museo nazionale ungherese di Budapest. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19.30. Tutte le informazioni le trovate qui. Il catalogo, a cura di Beatrix Lengyel, è edito da Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia/Museo Nazionale Ungherese. Qui invece il link alla presentazione della mostra a Firenze.

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