mercoledì 21 maggio 2014

Per i 120 anni Touring, in "Viaggio con l'Italia"

Capire l'anima del nostro Paese
Luigi Vittorio Bertarelli
Fondatore del Touring Club Italiano 



Volete provare la sensazione di andare in bicicletta, in treno, in auto e in aereo in una volta sola e nel giro di mezzora senza spostarvi da Milano? Allora non potete perdervi la mostra "In viaggio con l'Italia", organizzata per i 120 anni del Touring Club Italiano (TCI), in piazza Mercanti, e aperta fino a domenica 25 maggio 2014. Sono già 23mila le persone che l'hanno vista!!
Io ho avuto la fortuna di visitarla ieri con due guide d'eccezione (Valentina Suni e Stefano Brambilla) che mi hanno fatto fare un vero tuffo nell'Italia, raccontandomi anche un po' di curiosità sull'allestimento. Ho scoperto, per esempio, che esiste un archivio storico - centro documentazione del TCI che conta ben 700mila documenti, tra mappe, foto, libri, atlanti e annuari. Non oso immaginare la fatica nel scegliere il materiale in mostra, selezionando le foto più significative tra le 400mila in bianco e nero, che coprono un periodo che va dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento.
Il viaggio è consentito grazie a particolari video-allestimenti curati da Studio Azzurro, un collettivo di artisti che da trent'anni si occupa di realizzare mostre impiegando gli strumenti multimediali in modo che le persone si sentano immerse nella mostra. Aggiungo che, non solo ti senti immerso, ma addirittura sei parte viva dell'allestimento perché questo rimane silente finché il visitatore non si inserisce e interagisce mettendo in moto alcuni video. E così se all'inizio vieni proiettato in una biciclettata, sentendo rumori del ciottolato sotto le ruote e immergendoti nel paesaggio circostante, puoi poi decidere di fare un viaggio in treno, in macchina o prendere l'aereo per avere una visione panoramica del territorio.
Un'altra scoperta interessante che ho fatto è l'incontro con la vera anima del Touring, Luigi Vittorio Bertarelli, uno dei 57soci che nel 1894 decisero di fondare il TCI (che, non a caso, nasce come Touring Club Ciclistico). Il motivo? Non esistevano ancora carte e segnali stradali che consentissero di viaggiare. E lui, dotato di mente curiosa e rara sensibilità, precorrendo i tempi, ebbe intuizioni davvero preziose, come indicare le mappe dei sentieri e creare la segnaletica per i viaggiatori.
Ma le cose da scoprire in mostra sono davvero molte. Ci sono, per esempio, alcune chicche imperdibili, come le cassette di riparazione delle biciclette che venivano lasciate lungo il percorso. Le cassette erano dotate anche di bollettario, per cui il viandante non solo si riparava la bici ma si pagava eventualmente la riparazione e lasciava indicazioni sul materiale usato.
Gli amanti delle mappe saranno soddisfatti nel vedere alcune pietre litografiche che venivano usate come matrici per la realizzazione delle carte... I cultori delle guide rosse troveranno un vero e proprio totem che consente di sfogliarsele con calma o di accompagnarle a una serie di foto in bianco e nero delle regioni che scorrono sui monitor. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Non manca neanche il viaggio tra i sapori dell'Italia e quello nell'artigianato di qualità, entrambi corredati da un'installazione interattiva.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma mi piacerebbe anche lasciare spazio ai commenti di chi tra di voi l'ha vista o la vedrà. Che dire, spero di avervi incuriositi. Se volete leggere qualcosa in più sulla mostra trovate informazioni qui, qui qui

Per quel che mi riguarda, la mostra mi è piaciuta così tanto che ci sono ritornata oggi con Benedetta (8 anni) e Andrea (3 anni). Entrambi si sono così divertiti che non volevano più venire via. Benni mi ha confidato "È più bello che andare a casa di un'amica. Non pensavo di divertirmi così tanto!". Andrea invece continuava a dire "ultimissimo" e non si voleva staccare dalle istallazioni.
Lascio alle immagini raccontare qualcosa in più. Posso solo commentare che è l'unica volta che mi sono sentita tranquilla a lasciare dei bambini sdraiati sulle rotaie o in autostrada.

Ringrazio Raffaella per avermi consentito di portare Benedetta a questa mostra e di pubblicare qualche foto con lei e Andrea.











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